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VIAGGI DI ISTRUZIONE 2021/22 - Il reportage

Viaggio di istruzione delle classi Quarte, dal 24 al 28 ottobre.

Giorno 1 - Bologna - Dopo una partenza prima dell'alba, il nostro viaggio verso le Marche fa tappa in una delle più antiche sedi universitarie del mondo occidentale. Ci siamo concentrati sui monumenti del centro storico: le celebri torri, la cattedrale di San Petronio, il Palazzo di Re Enzo, la fontana del Nettuno. Ci siamo goduti l'animazione di Piazza Maggiore, ossia la "Piazza Grande" cantata da Lucio Dalla, vero cuore pulsante della città. Abbiamo trovato una Bologna molto giovane e animata. Non è mancato un momento di raccoglimento di fronte al memoriale delle vittime della strage del 2 agosto 1980.

Giorno 2 - Grotte di Frasassi e Fabriano  - Visita al più spettacolare complesso carsico d'Europa, che si snoda su una lunghezza stimata di circa 35 km. Un ambiente con temperatura costante a 14 gradi, tasso di umidità al 100% e elevata concentrazione di anidride carbonica. Stalattiti, stalagmiti e concrezioni calcaree rendono incredibile questo tuffo nel ventre della terra. Nel pomeriggio ci siamo trasferiti a Fabriano, dove abbiamo potuto ammirare le opere d'arte moderna del museo Ruggeri-Mannucci. La collezione è nata nel 2001 ad opera della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana che, in virtù della sua “mission” di tutela e valorizzazione del patrimonio storico –artistico dell’area fabrianese, ha acquistato un cospicuo nucleo di opere degli artisti locali Quirino Ruggeri ed Edgardo Mannucci, salvaguardando questo patrimonio da un’eventuale dispersione e garantendone la permanenza sul territorio. Al termine della visita, abbiamo potuto fare un'esperienza di produzione della carta.

Giorno 3 - Recanati e Loreto - Un viaggio nelle Marche non è tale se non si visita Recanati, il "natio borgo selvaggio" che ha visto nascere uno dei più grandi autori della letteratura italiana. Abbiamo avuto modo di visitare le stanze private di Casa Leopardi, di recente apertura, e l'annesso museo Leopardi. Abbiamo sperimentato l'emozione di leggere "L'Infinito" sull' "ermo colle", avendo di fronte il panorama di dolci colline che lo ha ispirato; abbiamo riflettuto sulla giovinezza che scorre via veloce leggendo i versi de "Il passero solitario" proprio sotto quella "torre antica" dalla cui vetta l'uccello andava cantando "finché non more il giorno". Dopo una pausa gastronomica di rilievo, nel pomeriggio, sotto una leggera pioggerellina, abbiamo visitato il Santuario di Loreto, con la cattedrale che ospita i resti di quella che la tradizione identifica con la casa di Maria a Nazareth.

Giorno 4 - Gradara, San Leo, Repubblica di San Marino - Un tuffo nel Medieovo e nel Rinascimento, con la visita prima alla Rocca di Gradara, dove la tradizione narra sia avvenuto l'efferato omicidio passionale di Paolo e Francesca, reso immortale dai versi della Divina Commedia. Siamo stati accolti calorosamente dal personale della Rocca, dato che siamo stati la prima scuola a venire in visita al monumento dallo stop ai viaggi di istruzione imposto dal covid. Ci siamo poi recati a San Leo, pittoresco paesino che vanta un forte militare arroccato su uno spuntone di roccia assai impervio (citato anche nel Purgatorio di Dante). La fortezza è nota per aver ospitato un prigioniero eccellente: Alessandro, conte di Cagliostro (Palermo, 2 giugno 1743 – San Leo, 26 agosto 1795), un avventuriero, esoterista e alchimista italiano. Dopo una vita errabonda nelle varie corti europee, fu condannato dalla Chiesa cattolica al carcere a vita per eresia e rinchiuso nella fortezza di San Leo. Nel pomeriggio siamo espatriati nella Repubblica di San Marino: abbiamo potuto ammirare le sue mura, le sue torri e percorrere il Sentiero delle Streghe illuminato dalla calda luce del tramonto autunnale.

Giorno 5 - Urbino e rientro - Come doveva essere abitare in una delle più splendide corti rinascimentali? Cosa voleva dire vivere in una città che ha visto la presenza di pittori del calibro di Raffaello Sanzio e Piero della Francesca? Le guide ci hanno fatto entrare in casa Sanzio, ancora rimasta intatta dal Quattrocento. Nel salone principale si trova un pregevole soffitto ligneo policromo a cassettoni e vi sono stati collocati dei dipinti del padre, Giovanni Santi; nelle stanze adiacenti troviamo altri dipinti coevi, riproduzioni di tavole dello stesso Raffaello e la cucina com'era al tempo, compreso un girarrosto fatto funzionare da un complesso sistema di ingranaggi e contrappesi. Nella stanza da letto dove forse il pittore nacque, troviamo l'affresco della Madonna di Casa Santi, attribuita al giovanissimo Raffaello. Sempre al primo piano un cortiletto tipico urbinate con pozzo e la pietra dove la tradizione vuole si macinassero le pietre per i colori della bottega, situata al piano terra. La visita della città, tra una festa di laurea e l'altra (Urbino conta più studenti universitari che abitanti), è continuata nel Palazzo Ducale, che ospita anche la Galleria Nazionale delle Marche. Tra tutte le meraviglie del palazzo spiccano lo studiolo di Guido da Montefeltro, interamente rivestito di pregevoli intarsi lignei, la più famosa rappresentazione di "Città ideale" del Rinascimento, la "Flagellazione" e la "Madonna di Senigallia" di Piero della Francesca, ed infine "La Muta" di Raffaello Sanzio. Dopo un pranzo a base della gustosa "crescia" (specialità locale simile alla piadina, ma più golosa), non ci è rimasto, ahinoi, che riprendere il pullman per tornare a casa.

Siamo stati tutti molto felici di poter tornare ad avere dei ricordi di scuola legati ai viaggi di istruzione: ci erano mancati, e non poco. 

Prof.ssa B. Rusponi

Reportage viaggio di istruzione classi quinte 23-28 ottobre 2021
Giorno 1 - Aquileia - Dopo una partenza prima dell’alba, con le luci del sole che ci accompagnavano mentre eravamo già in autostrada, il nostro viaggio in due delle regioni a nord est della penisola italiana fa tappa ad Aquileia. Colonia romana fondata nel 181 a.C. in pieno periodo repubblicano, fu capitale della X regione augustea e metropoli della chiesa cristiana. Scortati da una guida, che avremmo seguito anche nei due giorni successivi, abbiamo passeggiato lungo l’antico porto fluviale, ammirato il foro romano e reso omaggio alle bellezze nella Basilica di Santa Maria Assunta, da cui 100 anni fa partiva il treno con le spoglie del Milite Ignoto. La merenda in un’ottima pasticceria di fronte alla Basilica ci ha permesso di continuare il tragitto fino a Grado, dove avremmo dormito fino a martedì.
Giorno 2 - Trieste, Redipuglia e Gradisca d’Isonzo - La prima giornata dedicata al capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia ci ha visto in mattinata partecipi di un tour in bus. Prima nella periferia, alla Risiera di San Sabba, osservata solo dall’esterno perché chiusa dal Comune a causa delle tante proteste anti-green pass dei giorni precedenti il nostro arrivo; poi alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale alle stragi delle foibe e all’esodo di istriani, fiumani e dalmati. Questo pozzo minerario in disuso è una delle cavità disseminate sull’altopiano del Carso triestino, dove negli anni a cavallo del 1945 furono uccise migliaia di persone. Oggi il pozzo è chiuso da un lastrone di metallo e dal 2007 è stato un creato un centro di documentazione, dove poter reperire tutte le informazioni relative alla Foiba e alla tragica storia di quegli anni. Purtroppo non è stato possibile visitare neanche questo museo, chiuso per disposizioni comunali. 
Nel pomeriggio, dopo un pranzo veloce nei dintorni di Piazza Unità d’Italia in centro a Trieste, ci siamo recati a Redipuglia, una frazione nel comune di Gorizia, dove è stato eretto il più grande sacrario militare italiano. Voluto ed inaugurato da Benito Mussolini nel 1938, questo monumento sorge sul versante occidentale del Monte Sei Busi, che durante la 1GM fu aspramente conteso perché, seppur poco elevato, consentiva dalla sua sommità di dominare per ampio raggio l’accesso da ovest ai primi gradini del Tavolato Carsico. Ospita le salme di oltre 39.800 caduti, posizionati in ordine alfabetico in loculi rivestiti da lastre di bronzo, ed è costituita da 22 gradoni che riempiono tutta la collina. La vista in cima è impagabile. Ultima tappa della giornata Gradisca d’Isonzo, considerato tra i borghi più belli d’Italia. Fortezza quattrocentesca costruita sulla riva destra dell’Isonzo dai veneziani per fronteggiare le invasioni dei Turchi, vanta la galleria di Arte Contemporanea Luigi Spazzapan.
Giorno 3 - Trieste - Dopo il tour in bus, durante la terza giornata non poteva assolutamente mancare il giro a piedi, letterario e artistico, della città più multietnica, multiculturale e multilinguistica d’Italia. Il Molo Audace, il teatro romano, la cattedrale di San Giusto martire, il ghetto ebraico, Piazza Unità d’Italia, le statue di Saba, Joyce e d’Annunzio che si possono incontrare girando tra le vie di questa città, sono solo alcune delle attrazioni principali di cui ci siamo beati in questa mattinata.
Nel pomeriggio il castello di Miramare ha completato il quadro suggestivo e favoloso, che rende questo centro assolutamente da non perdere. Questo complesso, costruito tra il 1856 e il 1860 come dimora di Massimiliano d’Asburgo-Lorena, è circondato da un ampio parco e si affaccia sul golfo di Trieste: il nome deriva dallo spagnolo “mirar el mar”, in quanto il committente fu ispirato dal ricordo di castelli spagnoli sulle coste dell’Oceano Atlantico, quando visitò il promontorio che lo ospita. Il tramonto, visto dal porticciolo ai piedi del castello, consente di contemplare la natura ed apprezzare ogni sfumatura di colore rosso-arancione, mentre si spande sul mare davanti a te.
Giorno 4 - Laguna di Grado e Trieste - Il Friuli Venezia Giulia non è solo Trieste. Infatti abbiamo dedicato una mattinata alla Laguna di Grado e all’isola di Barbana, sede di un antico santuario mariano. Lasciarsi avvolgere dalle delicate atmosfere dell’acqua salmastra, distrarre dai versi di aironi, oche e beccacce di mare, stupire dai canneti, dalla sabbia e dalle dune ci voleva proprio per fare una pausa e prendere fiato, pronti per affrontare il Veneto. 
Nel pomeriggio siamo riusciti a recuperare la visita alla Risiera di San Sabba, vista solo dall’esterno la domenica prima. Da stabilimento per la lavorazione del riso dal 1898 a campo di prigionia da parte dell’occupatore nazista dopo l’8 settembre 1943, è stato l’unico forno crematorio in funzione su suolo italiano. Luogo di passaggio per gli ebrei, spogliati di ogni loro avere e destinati a luoghi ben più lontani e freddi; penitenziario per ostaggi, partigiani e detenuti politici, le cui pareti sono state l’ultimo luogo visto da chi fu considerato nemico politico ed ideologico dal regime nazi-fascista. Nel dopoguerra venne utilizzato come centro di accoglienza dei rifugiati italiani dell’esodo giuliano-dalmata. Visitando questo luogo, si rimane attoniti di fronte ai muri di cemento, ricostruiti alti metri e metri proprio per dare la sensazione ai prigionieri di non poter scappare; le celle hanno giusto lo spazio di un misero letto a castello di legno, senza materassi; il museo ti racconta la storia di questo luogo e di Trieste, per non dimenticare le atrocità, le violenze e la forza di chi ha lottato affinché noi oggi fossimo liberi.
Giorno 5 - Gardone Riviera e il Vittoriale degli Italiani - Sulla via del ritorno, lasciato alle nostre spalle l’estremo est, ci siamo diretti verso le gradevoli coste del lago di Garda per visitare il monumentale Vittoriale degli Italiani. Il complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua, fu eretto tra il 1921 e il 1938 sulla sponda bresciana del maggior lago italiano. Voluto dal poeta-vate Gabriele D’Annunzio e progettato dall’architetto Giancarlo Moroni, l’opera ci comunica quanto di sfarzoso e immortale l’autore de “La pioggia nel pineto” voleva lasciare al popolo cui ha dedicato la giovinezza e per cui ha perso pure un occhio. 
L’aereo con cui ha sorvolato Vienna appeso nell’Auditorium, l’ariete torpediniere Puglia della Regia Marina incastonato nella collina, l’elica dell’idrovolante di Francesco De Pinedo, che effettuò il volo da Sesto Calende fino in Australia e Giappone, sono solo pochi esempi del coraggio che D’Annunzio volle sempre ammirare ed esaltare fino all’immortalità. L’essere rimasti fino alla chiusura del complesso ci ha permesso di contemplare il tramonto, mentre dall’alto della collina con una suggestiva passeggiata raggiungevamo il lungo lago. 
Giorno 6 - Verona - L’ultima mattinata, prima di risalire sul pullman e tornare al nostro ridente clima scolastico imperiese, è stata dedicata a Verona. La città degli Scaligeri, famosa per l’ambientazione di Romeo e Giulietta da parte di Shakespeare, sede dell’immensa Arena, ricco capoluogo veneto, ci ha accolto con uno splendido sole autunnale e ci ha fatto rimpiangere di averle dedicato così poco tempo. Le esigue ore sono volate e Piazza delle Erbe, Piazza Brà, Torre dei Lamberti, le Arche Scaligere, via Mazzini sono stati ammirati solo brevemente e da lontano. Tanto da lasciare un po’ di amaro in bocca, che non è stato portato via da un ottimo pranzo con specialità tipiche e innaffiato da un buon bicchiere di rosso locale. Tranquilla, Verona. Ritorneremo. Ora si può.
Alcune persone pensano che accompagnare gli studenti in gita scolastica sia un rischio troppo grande e una perdita di tempo. Nonostante l’ansia pre-partenza, posso dire con il cuore che i sorrisi dei ragazzi davanti al nuovo ripagano di tutti gli sforzi, le preoccupazioni, la rabbia, le delusioni. 
Sicuramente, questa gita sarà la prima di una lunga serie.
Prof.ssa F. Fruet