imagealt

La storia

La nostra Scuola, nata dall'accorpamento delle due realtà liceali cittadine, il Liceo Scientifico Statale “Vieusseux” e il Liceo-Ginnasio Statale “De Amicis”, può considerarsi a buon diritto l’istituzione scolastica più ricca di tradizione della realtà imperiese.  

Il Liceo Classico raccoglie l’eredità della più antica istituzione scolastica onegliese, sorta nel 1715 con i fondi lasciati dal sacerdote Ulisse Calvi, protonotario apostolico e parroco di Oneglia.

La scuola retta dai Padri Scolopi nel Collegio di piazza Ulisse Calvi aveva a metà del ‘700 un corso inferiore, in cui s’insegnava a leggere e a scrivere e la contabilità mercantile, e un corso superiore di grammatica, retorica, filosofia. Nel 1856 il Governo sottraeva la gestione del Collegio e della Scuola agli Scolopi e li affidava a una Commissione formata dall’Intendente della Provincia, dal Regio Provveditore agli Studi e dal Sindaco della città. Nel 1859, con la legge Casati del 1859, il “Reale Collegio” di Oneglia veniva trasformato in “Regio Ginnasio”.  

Nell’anno 1893 fu creato, a completamento dei corsi di studi del Ginnasio governativo, un Liceo comunale, con il reintegro dell’antica Scuola di Filosofia funzionante dal 1749 al 1856. Le due scuole vennero poi fuse con i Decreti del 1912/13, che istituirono il Regio Liceo - Ginnasio “E. De Amicis”. 

Il Liceo Scientifico ha visto la luce negli anni difficili della Seconda guerra mondiale (anno 1944-1945), e si è guadagnato da subito l’apprezzamento della città.

In anni recenti, in seguito a ripetuti interventi legislativi sul dimensionamento scolastico, i due Licei, Classico e Scientifico, sono stati riuniti in una sola Istituzione scolastica, con sede a Porto Maurizio in via Terre Bianche. 

Dall'anno scolastico 2019-2020 il Liceo Scientifico ha anche aperto una succursale a Pieve di Teco.

Dal Liceo è passata buona parte della classe dirigente cittadina e hanno trovato la loro prima formazione molte personalità che hanno poi saputo dare lustro alla città. 

Tra queste ricordiamo la figura di Maria Pellegrina Amoretti, laureatasi in seguito – prima donna d’Italia – “in utroque iure” presso l’Università di Pavia nel 1677; Renato Dulbecco, insignito del premio Nobel per la Medicina nel 1975 (studente eccezionale, conseguì la Maturità Classica nel 1930, a soli 16 anni); Luciano Berio, un protagonista della storia musicale del Novecento.