Addio a Pietro De Andreis
Il 30 ottobre scorso è mancato il professor Pietro De Andreis, storico docente di Disegno e Storia dell'arte presso il Liceo Vieusseux.
Vogliamo qui ricordarlo attraverso le parole di alcuni suoi ex allievi.
Prof. Angelo Quaglia: "Ricordo le sue lezioni di disegno tecnico: una continua prova di rigore logico. Al primo approccio apparivano davvero difficili, ma in realtà mi hanno aiutato molto nel mio percorso di studi. Inoltre, il suo metodo di insegnamento era anche molto originale e piacevole, e certamente la didattica se ne avvantaggiava molto. Le sue lezioni, seppur impegnative, non erano mai noiose, e il tempo scorreva veloce".
Prof.ssa Barbara Rusponi: "Un insegnante che agli occhi dei suoi alunni non passava certo inosservato. Vuoi per la fisicità imponente, vuoi per il suo carisma. Adorava i viaggi, soprattutto quelli "estremi", e mi ricordo quanto ho fantasticato sulle sue mirabolanti avventure. Amava anche la montagna e ci accompagnava regolarmente in settimana bianca. In quelle occasioni, ne abbiamo potuto apprezzare il lato umano e divertente: oltre alle regole delle assonometrie e delle (da me temutissime) omologie, ha insegnato a mezzo istituto a giocare a Wist, di cui, nei pomeriggi après-ski, si intavolavano combattuti tornei. Tutti i miei compagni di classe ne ricordano con affetto la professionalità, la sensibilità e le doti umane".
Dott.ssa Maria Silvia Durante: "Un insegnante simpaticissimo, mi piacevano molto i disegni che ci assegnava per compito. Con alcuni compagni ci passavamo interi pomeriggi, a casa mia. Mi chiamava Geo; in settimana bianca ci faceva divertire un sacco: di lui ho solo bei ricordi. Era un grande, perché era una persona fuori dagli schemi, e uno spirito libero".
Il Liceo tutto si stringe al dolore della famiglia ed in particolare a quello delle figlie Jolanda, Alice e Giulia ("un nome di donna non è femminile se non contiene almeno una L", diceva...)
Pubblichiamo di seguito il comunicato della famiglia:
Ieri mattina (30.10.20) è partito per il suo viaggio più bello l‘architetto, il professore e viaggiatore Pietro De Andreis.
Nato nel 1939 a Badalucco, nel cuore della Valle Argentina, aveva conosciuto bambino l’assurdità della guerra quando, insieme ai 3 fratellini, si era trovato spalle al muro sotto la minaccia di fucili tedeschi.
Al Liceo Artistico di Genova aveva incontrato Luisa, la prima moglie, con la quale ha avuto tre figlie: Jolanda, Alice e Giulia. Nel 1971, dopo aver vissuto a Milano e in Toscana, era tornato con la famiglia nella terra d’origine.
Nel 1988, dopo aver combattuto con la lunga malattia della moglie, resta vedovo. Nel 1995 sposa l‘attuale moglie Franca, conosciuta in uno dei suoi avventurosi viaggi in Indonesia e con cui ha condiviso questa grande passione per tutta la vita.
Aveva insegnato per quasi vent’anni al Liceo Vieusseux Disegno e Storia dell‘Arte.
Grande e instancabile viaggiatore, era stato un capogruppo storico di “Avventure nel Mondo” già dal 1974, in un‘epoca in cui ancora non esisteva il turismo di massa.
Aveva condotto compagni di viaggio, familiari e amici, e anche qualche alunno, a compiere esperienze indimenticabili, come quella mitica gita scolastica del Liceo Vieusseux nel deserto del Bajuda in Sudan.
In seguito aveva fondato una sua etichetta per viaggi culturali, "Viaggiare per capire", con la quale numerosi imperiesi hanno scoperto Petra, Palmyra, il Nepal, la Birmania, l’India e altre incredibili mete.
Amava condividere le sue avventure: molti della nostra provincia sono stati portati altrove, anche solo con la mente, come spettatori delle sue numerose proiezioni di diapositive, ben prima che arrivassero in televisione i documentari e le trasmissioni “alla Piero Angela”.
E’ stato il primo architetto residente nella Provincia di Imperia e fino a oggi il più anziano ancora in attività. Uomo dai molteplici interessi aveva rivestito, tra gli altri, l’incarico di Ingegnere Capo del Comune di Taggia ed era stato segretario del Partito Repubblicano.
Aveva spiccate doti oratorie che metteva a frutto in diversi contesti. A distanza di anni, ricordava con affetto i suoi alunni, che incontrava ormai come affermati professionisti ed operatori nei settori più diversi.
La famiglia è conscia che tante sono le persone che lo amavano e lo stimavano e avrebbero avuto piacere di salutarlo, ma in un periodo quale quello che tutti stiamo vivendo a causa del Covid, anche e soprattutto per rispetto del lavoro e della fatica dei numerosi medici e degli innumerevoli operatori sanitari che tanto hanno fatto negli ultimi anni per lui (e che non vengono qui nominati per non dimenticarne neppure uno), avverte però la responsabilità di non favorire alcuna occasione di propagazione del contagio.
Pertanto le esequie verranno celebrate in forma strettamente privata, certi che chi avrà piacere di ricordarlo avrà innumerevoli occasioni di tornare con la mente a quel viaggio, quella lezione, quel discorso, quella proiezione di diapositive, quell‘interesse che con lui nel tempo ha avuto modo di condividere.
La famiglia riunirà con piacere i pensieri in suo ricordo che vorranno essere gentilmente inviati all’indirizzo e-mail giromondo2020@gmail.com